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view post Posted on 11/5/2011, 16:04     +1   -1
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view post Posted on 17/6/2011, 09:16     +1   -1
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Un'altra esclusiva di Eurofanta.
Analisi di ogni giocatore del Siena,arrivata seconda nel campionato di Serie B e promossa diretta nella massima serie insieme all'Atalanta.


Coppola 6.5: ha esaltato ed ha depresso, come al solito. Il Coppola da dietro la lavagna (Empoli) e quello da primo della classe (Atalanta). I consueti brividi nelle uscite, ma rimane uno dei protagonisti dell’annata. Sempre presente.

Cacciatore sv: acquisto di gennaio, forse non era indispensabile ed infatti si è visto pochissimo. Ma quando ha giocato ha fatto la sua parte.

Del Grosso 7: la gemma di Grosseto è la sigla di una stagione da ricordare. Padrone della fascia in fase di spinta, sicuro pure dietro. Stoico nel giocare più di un mese con la maschera al naso fratturato. In A per la consacrazione.

Ficagna 6: inizio stagione da co-titolare poi qualche partita deludente e l’individuazione del definitivo assetto difensivo lo ha fatto quasi completamente scomparire dai radar.

Rossettini 6.5: senza infortuni ha dimostrato finalmente la sua classe pure da centrale. Sicuro e pulito, ma ora deve confermarsi in A.

A. Rossi 6: riserva di Del Grosso, sarebbe titolare in quasi tutte le altre squadre di B. Ma ormai è una bandiera del Siena ed ha accettato di rimanere pur vedendo il campo pochissime volte. Paradossalmente, giocava di più in serie A.

R. Vitiello 6: chi lo ricorda difensore goleador a Rimini e Vicenza cambi registro. Oggi è un terzino preciso in difesa e puntuale in fase propulsiva. Inizio di stagione difficile ma Conte gli ha sempre dato fiducia. E lui è cresciuto firmando un girone di ritorno di ottimo livello. Ma senza reti all’attivo…

Terzi 6.5: non lo si ricordava così sicuro dai primi tempi di Bologna. Non sarà più quell’enfant prodige ma può benissimo fare il leader di una retroguardia della medio-bassa serie A.

Bolzoni 7: una delle note più positive e pure sorprendenti della stagione. Dopo la bella stagione di Frosinone ha confermato di essere tornato il promettente regista della Primavera dell’Inter. Ha scalzato Carobbio grazie ad un rendimento costante ed alla perfetta intesa con Vergassola. All’attivo anche gol pesanti, come quello di Modena. Appartiene al Genoa, ma rimarrà per consacrarsi pure in A.

Carobbio 5.5: uno dei pochi, se non l’unico, degli scontenti. Da colpo di mercato a rincalzo di lusso, ha pagato forse la sua scarsa attitudine ad unire a doti geometriche quelle in interdizione, indispensabili in una mediana chiamata a sostenere quattro attaccanti. Vicino all’addio a gennaio è rimasto ed ha colto la prima promozione in carriera dopo quella solo sfiorata con l’Albinoleffe. Ma il suo futuro è altrove, forse a caccia di un’altra promozione.

Marrone 6.5: ha saputo ritagliarsi un suo spazio a centrocampo riuscendo anche a farsi preferire a Carobbio. Giovane ma già pronto per una buona serie B per fisicità e senso tattico, ora è atteso al salto di qualità. Gol pesante a Vicenza.

Vergassola 7: ormai è un’istituzione ed ha saputo dimostrarsi all’altezza della situazione pure in un campionato che non giocava da sette anni. Serviva tanta corsa in un reparto sempre in inferiorità numerica e lui ha risposto sempre con prestazioni all’altezza. E con gol preziosi e belli, come quello di Frosinone.

Brienza 7: acquistato nelle battute finali del mercato come la classica ciliegina sulla torta ha saputo conquistarsi spazio e fiducia nel corso delle settimane pur dovendosi adattare ad un ruolo non proprio ideale. Ma da esterno o da seconda punta ha fatto valere le sue eccezionali doti per la serie B, sapendo trovare il posto da titolare ma risultando decisivo anche da subentrato. Ed in serie A non potrà che crescere ancora.

Caputo 6.5: seconda promozione della carriera, sempre con Antonio Conte a guidarlo. Non da protagonista come a Bari (dieci gol) ma da utile rincalzo, per lo più arrivato a gennaio. Integratosi benissimo in un sistema di gioco che conosceva alla perfezione, ha giocato da titolare più di quanto potesse sperare segnando pure due reti, coincise però con le uniche sconfitte interne della stagione contro Piacenza e Portogruaro. Tanto basta per tornare in A dopo la deludente parentesi del primo semestre di quest’anno a Bari.

Calaiò 7.5: un finale di stagione con gol a raffica per farlo definitivamente decollare. Dopo una stagione deludente, quella della retrocessione, che sembrava averlo avviato verso l’oblio calcistico, gli avevano comprato Mastronunzio. Forse per stimolarlo: missione compiuta perché il centravanti palermitano ha vinto la concorrenza conquistandosi il posto quasi fisso e mostrandosi adattissimo al calcio di Conte, tutto corsa e sponde. Se non fosse per qualche lamentela di troppo al momento delle sostituzioni sarebbe stata la stagione perfetta. Ma ora serve la conferma in A.

Kamata sv: ultima scelta dell’attacco ed altro fedelissimo di Conte, ha fatto in tempo a partecipare alla festa ma da comprimario mettendo a disposizione la sua velocità.

Immobile sv: impossibile trovare spazio in un attacco del genere, ed allora meglio andare a giocare a Grosseto, come fatto da gennaio. Eppure all’inizio si era ritagliato un minimo spazio, andando pure in gol a Portogruaro.

Larrondo 6.5: non è ancora chiaro se sia un fenomeno discontinuo o un buon giocatore con qualche lampo di genio. Più che promosso comunque al primo vero campionato da professionista, da co-titolare ha segnato un discreto numero di reti pur tra troppe pause.

Mastronunzio 5.5: senza giri di parole, è stato una mezza delusione. Da punto di riferimento dell’attacco a rincalzo il passo è stato troppo veloce per chi come lui veniva da due campionati mostruosi. Ma non ci si inventa fenomeni a trent’anni ed allora il bomber ha capito la differenza tra essere il terminale d’attacco di una squadra che gioca per lui a diventare uno dei tanti in una squadra chiamata a vincere ad ogni costo. Tanti errori sotto porta ed un lavoro per la squadra non sempre all’altezza: eppure nove reti totali (ma un terzo nelle prime sei giornate) che non gli sono bastati però per evitare il declassamento a riserva dall’inverno in poi. E forse neppure per toccare la serie A.

Reginaldo 6.5: il lavoro che gli chiede l’allenatore è sfiancante, ma lui dice che faticare l’ha rigenerato. E forse è proprio così perché se chiedergli la continuità pare ancora troppo, il brasiliano è tornato finalmente su buonissimi livelli, il tutto senza dimenticare di dare una mano in difesa. Dribbling ubriacanti ed assist al bacio, la sua vera specialità, hanno ravvivato la manovra offensiva rendendola imprevedibile. Il tutto però innaffiato da un numero di gol insufficiente per i suoi mezzi, cinque.

Sestu 7: Conte vuol dire fiducia. Soprattutto per un esterno come lui. Dopo la toccata e fuga in serie A, a Bari, l’ala romana si conquista sul campo il salto di categoria. A sinistra, per rientrare e tirare col piede preferito, o a destra, il suo mix di tecnica e velocità ha scardinato molte difese e sbloccato con dribbling irresistibili partite difficili. Il vizietto del gol (quattro, di cui tre al Vicenza) ha completato un’annata magica.

Troianiello 6: dopo l’esplosione di Frosinone, una brusca frenata. Comprensibile, però, essendo arrivato in un gruppo fortissimo e pure perché giocando di fatto da attaccante non ha potuto sprigionare la sua velocità. Partito titolare ha presto perso consensi ma ha chiuso in crescendo. Forse però non basterà per la conferma.

Conte 7.5: ha condotto in porto la nave, pur se tra qualche sbandata. L’organico era di prim’ordine, anche se lui si arrabbia quando glielo si fa notare, e d’accordo che vincere non è mai facile ma forse in serie B non lo rivedremo più. Dopo due campionati vinti vuole mettersi alla prova al piano di sopra: prima o poi arriverà alla Juve ma per ora sembra destinato ad un altro pò di gavetta. In attesa di capire se il suo 4-2-4 può esistere pure ai massimi livelli.
 
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